Nuovi amici
Nel 1955 entrarono a far parte del nostro gruppo anche l'attrice
Nella Bonora e l'attore Corrado De Cristofaro con la sua compagna.
Divennero molto amici di Roberto: Corrado e la sua amica avevano
l'automobile e portavano i miei genitori e Roberto a fare lunghe
passeggiate nei dintorni di Firenze. Mia madre era entusiasta di
queste passeggiate e felice perché anche il babbo le gradiva molto.
Roberto si era fatto un bel giovanotto: molto alto, i lineamenti
fini, un bel sorriso e i bellissimi capelli ondulati e scuri della
mamma: passava le vacanze con le nostre cugine più giovani, aveva
molto successo con le ragazze della sua età.
Molto riservato per quanto concerneva la sua vita sentimentale, non
era però un moralista ottuso: mio figlio mi ha raccontato che quando
si è rivolto a lui per certi consigli, Roberto ha saputo sempre
sdrammatizzare le tensioni che nascono nel divenire uomo,
parlandogli anche del sesso con molta serenità e considerandolo uno
degli elementi che compongono l'esperienza umana. Parlando con lui,
dice mio figlio, le difficoltà incontrate nei primi rapporti con le
ragazze assumevano una diversa prospettiva ed accennando, con molta
discrezione, alle sue esperienze, distruggeva l'alone di peccato che
in quegli anni era ancora legato all'argomento.
Io spesso gli chiedevo dei suoi amori, ma lui sorrideva e mi diceva
che non si sarebbe sposato fino a che le sue condizioni finanziarie
erano così precarie, ora che i genitori erano completamente a suo
carico. Io gli replicavo: “ Ma ci sono anche delle ragazze che
lavorano ”. E lui:
“ Io non permetterò mai a mia moglie di lavorare per aiutarmi a
mantenere i miei genitori: è un compito mio e basta ”.
Mia madre era molto brava nel condurre il ménage familiare e la
famiglia ha sempre vissuto dignitosamente nella bella casa di via
Lulli (grazie anche al fitto bloccato), dove ora vivevano solo i
miei genitori e Roberto. La mia cognata Franca, dopo la morte di
Ruggero, si era dovuta trovare un lavoro e viveva in casa di suo
padre con la piccola Gabriella.
Nel 1956 Corrado De Cristofaro perse la sua compagna e rimase solo
al mondo: chiese ai miei genitori di ospitarlo per un po' di tempo
nella loro casa, poiché non se la sentiva di tornare a vivere dove
la sua compagna era morta.
Si trattenne come ospite per due mesi, poi quando doveva decidersi a
trovarsi una sistemazione diversa, chiese ai miei di trattenersi
come ospite pagante. Mia madre si era molto affezionata a lui (aveva
la stessa età che avrebbe avuto mio fratello Ruggero), e pensò anche
che il suo contributo alle spese familiari avrebbe dato un certo
sollievo anche a Roberto. Fu così che, dal 1956, Corrado è vissuto
sempre con noi, condividendo tutte le gioie e le pene, proprio come
un fratello.
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