Sarebbe veramente un Dio (o una vergine, o una madonna, o un
santo) piuttosto curioso quello che a taluno facesse il miracolo
e ad altri no. Perchè lui sè e l'altro no? Perchè chi gode del
cosiddetto "miracolo", e in modo per la verità del tutto secondo
natura, è solo colui che trova dentro di sè - attraverso la
fede, attraverso la convinzione che quel miracolo possa avvenire
e avverrà - quella particolare tensione, chiamatela magica se
volete, capace di mettere in azione le risorse nascoste
nell'uomo, grazie alle quali può ottenere l'effetto sanatore, o
comunque quell'effetto che ha un carattere di straordinarietà e
che viene così chiamato "miracolo".
Questi miracoli che accadono e che sono spiegati con
l'intervento diretto di Dio, il quale sanerebbe l'infermità di
talune persone, mostrano un lato molto debole.
Non si capisce, ad esempio, se è vero che Dio interviene
direttamente a ricostituire gli organi malati e a ristabilire
l'equilibrio salutare, non si capisce perchè mai Dio non faccia
ricrescere un braccio. questa è una osservazione già fatta nei
secoli passati. Se non vado errato fu proprio Voltaire, con i
suoi sarcasmi, a fare un'osservazione di questo genere, poi
ripresa da altri, naturalmente non per plagiare, ma perchè
ognuno, in buona fede, traeva le dovute conclusioni da certi
presupposti. E il presupposto è che se è la divinità che
interviene nel miracolo in maniera così diretta, come certe
religioni vogliono far credere, non si vede quale difficoltà vi
sia per l'onnipotenza divina nel far ricrescere un arto
amputato, ad esempio.
Il
discorso è ben diverso e molto più complesso.
Innanzitutto
bisogna tener presente che avviene sempre quello che deve
avvenire, e che quando una creatura ha un karma che deve durare
tutta la sua vita, non c'è barba di miracolo che possa
interromperlo. E quali sono i karma che debbono durare tutta la
vita? Sono quelli che la forza naturale di risanamento, che è in
ogni corpo, in ogni veicolo, non può sanare.
Mentre si può guarire da uno squilibrio ormonale, o ematico, e
via dicendo, non si può invece far ricrescere un arto amputato.
E quindi il karma che dura tutta una vita prenderà la
configurazione del tipo che non può essere sanato con le risorse
naturali dell'organismo. Ecco, il discorso va visto da questo
punto di vista.
C'è poi l'altra prospettiva, quella del cosiddetto miracolo che
in effetti avviene, che è una cosa diversa: non è un intervento
diretto di Dio che, ad un certo punto per una ragione non vorrei
dire capricciosa, ma considerando l'uno più meritevole
dell'altro, interviene e guarisce miracolosamente una certa
creatura dalla sua infermità.
No, il miracolo non va visto così, ma va visto proprio, come
dicevo all'inizio, come una forza reattiva dell'individuo. Come
c'è una forza di reazione e di recupero nell'organismo, che può
insorgere e funzionare anche inconsciamente, senza cioè che
l'individuo l'abbia messa in moto, c'è anche un'altra forza di
reazione e di recupero a livello psichico. questa però, nella
quasi totalità dei casi, ha bisogno di un'esca, di un innesco; e
allora dalla forma psichica influisce somaticamente sul corpo
fisico.
Quando un individuo, per una qualche ragione, mette in moto
questa forza psichica, essa passa dalla psiche al fisico, ed
ecco che si hanno le guarigioni cosiddette miracolose; le quali,
ripeto, non possono mai andare oltre le possibilità di recupero
naturali del corpo fisico. Se un arto è stato amputato, non vi
sarà mai l'evenienza che questo arto ricresca.
Potete dire: "Ma alla lucertola può ricrescere la coda
mozzata!". Questo fa parte di una costituzione naturale diversa.
Anche l'individuo biologico lucertola ha altre cose che non
possono essere rigenerate; ad esempio, se le tagli la testa, la
testa non si ricostituisce. Quindi anche lì ci sono dei limiti
naturali. |