Quando l'amore di un compagno è così possessivo, che vuole impedire anche di addentrarsi nell'insegnamento, di partecipare a delle riunioni,
come ci si deve comportare?
 

 

Ricordate le parole dei maestri e cioè che il primo dovere che si ha è quello di essere un bravo coniuge, oppure un bravo figlio o un bravo genitore. E quindi di fronte ad un atteggiamento talmente rigido che potrebbe anche condurre ad una rottura dei rapporti, oppure a qualcosa di veramente spiacevole, allora si rinuncia a partecipare, tanto più che gli insegnamenti dei maestri sono anche scritti e si possono leggere.

 

Quando non ci si trova in questi limiti estremi, allora si cerca, piano piano, di convincere, di far capire che non c'è niente di male, e che semmai ci può essere tutto di bene, vero? Ma se il compagno, o la compagna, è proprio intransigente, che assolutamente non vuol capire, che non vuole ascoltare ragione, se questo atteggiamento completamente cieco, di ricusazione, è tale da portare poi un irrigidimento dei rapporti con tutto quello che può seguire, allora non si devono frequentare riunioni, e si deve cercare di coltivare dentro di sè l'amore per questi insegnamenti, senza turbare l'equilibrio dell'unione familiare.