Tutti siamo uniti da fili karmici, da
fili di amore e di incontri in altre
esistenze: è una cosa veramente
meravigliosa.
A
volte, certe persone sentono forte il
legame della parentela, dell'amicizia,
oppure dell'appartenenza allo stesso
paese, alla stessa nazione, e magari
all'estero fraternizzato subito con chi
incontrano del loro stesso paese.
Ebbene, i fili di unione di cui vi parlo
sono ben più importanti e più validi di
questi, e uniscono le creature a gruppi,
via via fino all'unione totale che ci
attende tutti. E non mi riferisco solo
alla omogeneità nella disposizione
delle limitazioni che le creature
possono avere; in questo caso il legame
che le unisce è veramente forte; ma mi
riferisco anche ai legami fra due
creature di diversa limitazione, e
quindi di diverso sentire: può nascere
questo legame affettuoso che le unisce
ugualmente, e che ritroveranno sempre in
seguito, in unioni ancora più salde.
L'individuo tesse la trama dei suoi
legami karmici nella vita presente per
le vite successive.
E'
molto difficile capire il complesso
meccanismo del karma che implica
innumerevoli, proprio innumerevoli
elementi per i quali da una causa
sortisce un effetto in un'altra
esistenza. Forse si può capire tenendo
presente che tutto è Uno.
Voi siete abituati a pensare che ogni
essere è isolato e ha delle occasionali
relazioni con chi avvicina, con coloro
con i quali vuole, o è obbligato ad
avere queste relazioni. Invece non è
così.
Pensate ad un ambiente unico - non la
vostra società, non la vostra nazione,
non la vostra epoca, ma il cosmo intero!
- in cui a coloro che vi sono immersi
niente è estraneo; considerate questo
stretto legame ce esiste fra voi e
quelli ce neppure conoscete e che sono a
voi collegati da una sorta di legame
psichico e poi ancora più sottile; un
legame strettissimo che, fate
attenzione, non è collegato nè limitato
allo spazio e al tempo quali voi li
considerate, ed è un legame, una maglia,
un'intessitura composta di tantissimi
fili, che non va oltre lo spazio e il
tempo come una cosa fuori da se stessi,
ma prima di tutto come cosa interiore,
come cosa che l'individuo ha dentro di
sè.
Tu
conduci un certo tipo di vita e
naturalmente questo tuo condurre quel
certo tipo di vita ed avere certe
esperienze corrisponde a una tua
necessità interiore, e quando tu, dalle
esperienze che hai, trascrivi dentro di
te qualcosa, crei le condizioni per
avere un altro tipo di vita e muoverti
in un'altra direzione; il tuo essere
interiore cambia e ti dirigi verso
qualcos'altro, e siccome l'essere
interiore te lo porti sempre dietro,
anche in una vita successiva - se non
altro allo stato di germe che poi si
svilupperà e ti dirà una personalità che
potrà offrirti le esperienze che ti sono
necessarie dal punto di vista della tua
evoluzione - è chiaro che, prima ancora
di esternarsi dal di fuori, il karma è
nel tuo intimo e ti dirige proprio verso
quelle esperienze delle quali necessiti.
Ora tu dirai che vi sono anche dei
fattori esteriori che male si collegano
con quelle che sono le necessità
interiori, perchè possono verificarsi
degli avvenimenti dal di fuori che
sembrano del tutto casuali: il classico
viandante che cammina e che riceve una
tegola sulla testa. Ma questo accade
proprio perchè ognuno va verso quel
certo ambiente che può offrirgli le
esperienze che gli sono necessarie, è la
sua necessità interiore che lo porta là
dove si manifesta dal di fuori il legame
karmico che conduce le varie creature ad
avere quelle esperienze che devono
obbligatoriamente avere, quali effetti
di cause mosse antecedentemente. E come
avviene il collegamento tra l'esperienza
esteriore e la causa precedente? Diventa
chiaro se si pensa al fatto che tutto è
Uno e che quando si muove una causa
questo movimento che tu avvii, che metti
in moto, produce una serie di germi che
preparano in te quell'effetto
apparentemente esteriore.
Ricordate l'esempio delle serie di
fotogrammi? Le serie sono fatte in modo
che tu, attraverso le tue scelte, debba
necessariamente andare da una serie
all'altra - la quale comprende anche
l'incarnazione successiva -, ed è così
che hai già messo il seme nella storia
che ti attende.
Chi ha un talento creativo, ma per
mancanza del senso pratico o per
incapacità ad organizzarsi, non riesce a
impiegarlo, subisce un karma?
Bisogna sempre tenere presente
l'intenzione: tra una persona che abbia
del talento e non lo applichi per
cattiva volontà, ed una invece che abbia
lo stesso talento, ma non lo sappia
impiegare per mancanza di senso pratico,
è chiaro che il karma è diverso.
In
questo secondo caso, l'insegnamento
viene quando, rivedendo la propria vita,
l'individuo si accorge di questo senso
pratico, che è una forma di
organizzazione anche di se stessi; da
questo ripensamento, che segue il
trapasso, nasce l'esigenza di una vita
diversamente organizzata.
Voi non dovete pensare che il mistico
sia tutto volto alle cose dello spirito
e che, praticamente, non debba fare
niente. Questo è un errore. Ogni essere
veramente equilibrato deve avere anche
il senso pratico, deve avere e
sviluppare una forma di autocontrollo,
di giusto inserimento nella vita.
Quindi, rivedendo la propria vita,
rivedendo il proprio modo di agire,
quell'individuo si dorrà di non aver
saputo impiegare tutto il suo talento
per incapacità a tradurlo praticamente,
e si concentrerà, quindi, sulla
necessità di avere anche questo senso
pratico dell'organizzazione di se
stesso.