Tutto dipende dall'evoluzione e
dalla preparazione. Anche la parte
onirica, la prima dopo il trapasso,
ha un'estensione, un'ampiezza che
dipendono dall'evoluzione e dalla
preparazione della creatura. Quello
che può costruire con la materia del
piano astrale è qualcosa che parte
dal suo desiderio: ad esempio,
qualcuno che ha desiderio di essere
amato, nel piano astrale sente di
essere amato.
Ma è difficile che una creatura di
poca evoluzione abbia questo
desiderio. Generalmente gli
individui dalla coscienza no ancora
sviluppata hanno un diverso tipo di
desiderio: anche a loro fa piacere
l'essere amati, ma solo in funzione
del vantaggio che possono trarre da
coloro che li amano. Il loro
desiderio, poi, è soprattutto
riferito a cose materiali.
Quando una persona di una certa
evoluzione si trova nel piano
astrale e sente questo amore che la
avvolge, non è un suo desiderio, è
proprio qualcosa di reale, sè,
perchè questo grande amore esiste,
avvolge realmente tutte le creature,
è sempre. Allora, quando una persona
di una certa evoluzione si trova nel
piano astrale, laddove i sensi sono
più sottili, lo sente molto più di
quanto possa sentirlo quando è
incarnata.
Quindi anche il discorso della fase
onirica va sempre rapportato
all'evoluzione di chi la sta
vivendo.
La realtà del piano astrale sta
tutta in questa capacità di
creazione dei nostri
pensieri-desideri, o vi è qualcosa
di più, una qualche forma di reale
comunicazione con gli altri esseri?
Vi è una realtà del piano astrale
che è data dalla funzione per la
quale il piano astrale esiste. Voi
sapete che vi sono degli abitatori
per così dire permanenti, quelli che
abbiamo chiamato gli "spiriti
elementari", i quali hanno una loro
forma propria, una forma che
deriva dalla funzione che essi
svolgono.
Quando un abitatore temporaneo, cioè
una entità che è trapassata, ha
lasciato il corpo fisico e transita
nel piano astrale, prima di
abbandonarlo e giungere al piano
mentale (cosa che avviene quando
questa entità si è ormai svincolata
dai suoi desideri, dalle sue
fantasie, da certe necessità
inappagate), ecco che riesce a
vedere queste forme degli abitanti
permanenti del piano astrale. Quando
abbiamo lasciato quel momento di
ripensamenti della vita fisica
appena trascorsa e cominciano a
renderci conto di questo nuovo stato
d'essere, a poco a poco non abbiamo
più desiderio di perderci nelle
nostre fantasie che sono capaci di
creare forme tanto reali da sembrare
vere; ed ecco, allora, che
cominciano a vedere gli "aiutatori
astrali", i quali sono entità che ci
aiutano ad abbandonare il piano
astrale.
Questi "aiutatori astrali" non sono
persone immaginarie, come quelle
create dalla nostra fantasia e dal
nostro desiderio, ma sono entità che
hanno proprio questa missione.
Quindi quella incomunicabilità che
si può desumere da questa capacità
di creazione del nostro desiderio, e
cioè il fatto di comunicare
unicamente con creazioni della
nostra fantasia, assume un carattere
diverso, perchè sul piano astrale
questi abitatori permanenti sono
reali e non sono nostre invenzioni
fantasiose.
Ma ciò che veramente conta, in
questo discorso della
incomunicabilità, è che in fondo, se
anche vi fosse la più assoluta e più
vera incomunicabilità, non avrebbe
nessuna importanza.
Mettiamo che tu incontri un
insegnamento che è stato attribuito
al maestro Buddha, tanto per fare un
esempio, e che tu abbia da questo
incontro una grandissima evoluzione
interiore, una grandissima
corresponsione nel tuo intimo, e poi
ad un tratto viene a sapere che
quello non era l'insegnamento del
maestro Buddha. Cosa cambia dentro
di te? Nulla, perchè non è tanto
importante l'autenticità di un
insegnamento o, per tornare al
nostro discorso della
incomunicabilità, che tu venga
veramente a contatto con una
persona, ma è importante ciò che
questo incontro fa nascere
nell'intimo tuo, quello che questo
incontro produce dentro di te.
Posso benissimo venire a contatto
col maestro Cristo in persona e non
capire niente di quello che mi dice,
per cui questo contatto reale che ha
tutti i crismi dell'autenticità non
produce nulla in me, mentre quell'insegnamento
che prima io credevo autentico e che
si è poi dimostrato falso ha dato
più frutti in me di tutti gli altri
insegnamenti autentici.
Allora, ciò che conta non è
l'autenticità del contatto, o che tu
incontri il vero insegnamento di un
grande maestro. E' dentro di te la
vera comunicazione, quella che muove
le corde dell'intimo tuo. |