L'individuo come vive, nel piano astrale, il suo desiderio o il suo sentire d'amore?
 

 

Tutto dipende dall'evoluzione e dalla preparazione. Anche la parte onirica, la prima dopo il trapasso, ha un'estensione, un'ampiezza che dipendono dall'evoluzione e dalla preparazione della creatura. Quello che può costruire con la materia del piano astrale è qualcosa che parte  dal suo desiderio: ad esempio, qualcuno che ha desiderio di essere amato, nel piano astrale sente di essere amato. 

Ma è difficile che una creatura di poca evoluzione abbia questo desiderio. Generalmente gli individui dalla coscienza no ancora sviluppata hanno un diverso tipo di desiderio: anche a loro fa piacere l'essere amati, ma solo in funzione del vantaggio che possono trarre da coloro che li amano. Il loro desiderio, poi, è soprattutto riferito a cose materiali.

Quando una persona di una certa evoluzione si trova nel piano astrale e sente questo amore che la avvolge, non è un suo desiderio, è proprio qualcosa di reale, sè, perchè questo grande amore esiste, avvolge realmente tutte le creature, è sempre. Allora, quando una persona di una certa evoluzione si trova nel piano astrale, laddove i sensi sono più sottili, lo sente molto più di quanto possa sentirlo quando è incarnata.

Quindi anche il discorso della fase onirica va sempre rapportato all'evoluzione di chi la sta vivendo.

 

La realtà del piano astrale sta tutta in questa capacità di creazione dei nostri pensieri-desideri, o vi è qualcosa di più, una qualche forma di reale comunicazione con gli altri esseri?

 

Vi è una realtà del piano astrale che è data dalla funzione per la quale il piano astrale esiste. Voi sapete che vi sono degli abitatori per così dire permanenti, quelli che abbiamo chiamato gli "spiriti elementari", i quali hanno una loro forma propria, una forma che deriva dalla funzione che essi svolgono. 

Quando un abitatore temporaneo, cioè una entità che è trapassata, ha lasciato il corpo fisico e transita nel piano astrale, prima di abbandonarlo e giungere al piano mentale (cosa che avviene quando questa entità si è ormai svincolata dai suoi desideri, dalle sue fantasie, da certe necessità inappagate), ecco che riesce a vedere queste forme degli abitanti permanenti del piano astrale. Quando abbiamo lasciato quel momento di ripensamenti della vita fisica appena trascorsa e cominciano a renderci conto di questo nuovo stato d'essere, a poco a poco non abbiamo più desiderio di perderci nelle nostre fantasie che sono capaci di creare forme tanto reali da sembrare vere; ed ecco, allora, che cominciano a vedere gli "aiutatori astrali", i quali sono entità che ci aiutano ad abbandonare il piano astrale.

 

Questi "aiutatori astrali" non sono persone immaginarie, come quelle create dalla nostra fantasia e dal nostro desiderio, ma sono entità che hanno proprio questa missione. Quindi quella incomunicabilità che si può desumere da questa capacità di creazione del nostro desiderio, e cioè il fatto di comunicare unicamente con creazioni della nostra fantasia, assume un carattere diverso, perchè sul piano astrale questi abitatori permanenti sono reali e non sono nostre invenzioni fantasiose.

 

Ma ciò che veramente conta, in questo discorso della incomunicabilità, è che in fondo, se anche vi fosse la più assoluta e più vera incomunicabilità, non avrebbe  nessuna importanza.

Mettiamo che tu incontri un insegnamento che è stato attribuito al maestro Buddha, tanto per fare un esempio, e che tu abbia da questo incontro una grandissima evoluzione interiore, una grandissima corresponsione nel tuo intimo, e poi ad un tratto viene a sapere che quello non era l'insegnamento del maestro Buddha. Cosa cambia dentro di te? Nulla, perchè non è tanto importante l'autenticità di un insegnamento o, per tornare al nostro discorso della incomunicabilità, che tu venga veramente a contatto con una persona, ma è importante ciò che questo incontro fa nascere nell'intimo tuo, quello che questo incontro produce dentro di te.

Posso benissimo venire a contatto col maestro Cristo in persona e non capire niente di quello che mi dice, per cui questo contatto reale che ha tutti i crismi dell'autenticità non produce nulla in me, mentre quell'insegnamento che prima io credevo autentico e che si è poi dimostrato falso ha dato più frutti in me di tutti gli altri insegnamenti autentici.

Allora, ciò che conta non è l'autenticità del contatto, o che tu incontri il vero insegnamento di un grande maestro. E' dentro di te la vera comunicazione, quella che muove le corde dell'intimo tuo.