UN'ESPERIENZA INDIMENTICABILE
di Ennio Sensi

(Dalla particolareggiata relazione che il sig. Ennio Sensi di Roma ha fatto dopo avere assistito per la prima volta ad una nostra riunione, abbiamo tratto alcuni brani che si riferiscono esclusivamente alla descrizione dei fenomeni fisici verificatisi durante la riunione stessa.)

 

Dopo una introduzione dell'Entità (Dali) Guida del mezzo, un periodo di silenzio rotto soltanto dal profondo respiro del medium. Poi una voce femminile dolce e flebile che si qualifica Teresa, la Guida mistica del cenacolo, inizia a parlare. Afferro appena qualche frase poiché‚ la voce si sposta continuamente per tutto l'ambiente - ampio ma gremito - e sento che proviene dalla parte alta di questo. Il medium è in levitazione e si libra - direi - or qua or là. Le mani di Teresa si posano ora sul mio capo e poi sulla mia fronte; istantaneamente mi sento inondato da un intenso profumo di rose: la sensazione esatta è come se sopra di me fosse stato rovesciato un intero flacone di purissima essenza che riempie l'ambiente. Istintivamente mi tocco il capo, quasi cercando una qualche traccia di umidità. Ma non c'è. Il profumo, che viene percepito anche da tutti i presenti, ci seguirà dopo la seduta, fino al mattino successivo ed anche dopo. Lo sentiremo ancora sulla nostra pelle ma non sugli indumenti. Anche sul capo di mia moglie, Teresa aveva apposto le mani, inondandola di profumo come aveva fatto con me.
Teresa ci benedice e ci saluta. Una voce maschile - che poi mi diranno appartenere all'Entità che presiede ai fenomeni fisici - ci invita a concentrarci. Chiede ad un presente di avvicinarsi poi dice:

"Voi sapete che i fenomeni che noi produciamo, non possono dimostrare l'intervento dei disincarnati in queste riunioni. Vi sono tra i viventi - pochi, ma vi sono - alcuni che riescono a produrre dei fenomeni fisici e quindi il fatto che essi si producano non dimostra il nostro intervento, ma dimostra - almeno - che vi trovate di fronte a qualcosa non appartenente ad una mistificazione. Naturalmente, poi, quando vi viene detto che vi trovate di fronte a personalità disincarnate, resta a vedere da quale livello vi giungono queste comunicazioni. In questo, ciascuno di voi è libero di giudicare, contrariamente a quanto vi diciamo nei confronti dei vostri simili: ""non giudicateli"", nei nostri confronti vi autorizziamo a farlo perché comprendiamo che questo è l'unico modo affinché‚ possiate capire chi è che vi parla. Ecco, questa sera debbo portare due messaggi".

Improvvisamente, nel buio assoluto, vedo brillare attorno alle mani del medium dei piccoli globi luminosi che rapidamente si riformano e scompaiono, poi le mani - ed in particolare le dita che si muovono come plasmando qualcosa - si illuminano di una luminescenza come pulsante, quasi viva. irreale, mentre una sorta di vapore - a sua volta illuminato dalle mani - si diparte dalle dita stesse. Terminato il movimento plasmante, il medium pone tra le mani della persona chiamata un oggetto, di cui spiega la provenienza e perché sia stato apportato. Nel silenzio assoluto la Guida prosegue:

"Ho un altro oggetto da portare; questa volta è un regalo ""nostro"", sollecitati da un familiare di questa sorella nuova. Mi alzerò io per non turbarla".

Il medium si porta quindi dinanzi a mia moglie, che, come me, partecipava per la prima volta. Le dita e le mani si illuminano nuovamente mentre la Guida dice:

"Ecco, questo è per te. Viene da tuo fratello Walter. Quando ti sentirai agitata ti siederai, penserai a lui e vedrai che tornerai tranquilla".

Questa frase è frammista ai singhiozzi di mia moglie, trascinata - del resto come me - da un'intensa commozione. Non conosco ancora l'oggetto apportato, ma so bene che nessuno - dico nessuno - dei presenti ci conosceva né, tanto meno, di noi che eravamo stati invitati per la prima volta e provenivamo da un'altra città, conosceva fatti della nostra vita; meno ancora il nome (esatto) del fratello trapassato da circa dieci anni.
I famosi parapsicologi "di stretta osservanza", come li definiva il mio caro amico Jacopo Comin, grande spiritualista, avranno certamente i "loro" astrusi argomenti per obiettare. Lasciamoli dire: un conto è discettare sui "sentito dire", un altro conto è il "vedere e constatare". Noi abbiamo constatato; ed in questa constatazione cè , in più, un "quantum" percepibile soltanto da chi "vive" il fenomeno.
La Guida fisica si accomiata. Si ode ora una vocina di fanciulla e, dal trambusto che ne segue, intuisco la presenza di Lilli, l'entità bambina di cui ho già letto le prodezze. Quando si avvicina a me, mi tira i radi capelli, mentre mi sussurra quasi all'orecchio: "senti la mia manina!". Nello stesso tempo una mano piccina, viva e palpitante, stringe la mia sinistra. Contemporaneamente essa viene sfiorata da un'altra mano più grande: la sensazione esatta che provo è che la "manina" materializzata fuoriesca dal polso del medium. Lilli risponde ancora ai tanti che la chiamano finchè riesce - è la parola - ad accomiatarsi.
La manifestazione continua con un altro Maestro che evidentemente si riallaccia, nel suo dire, al filo di un discorso precedente. Saprò poi che si tratta di Kempis ed anch'io mi sento affascinato ed avvinto dalla sua incisiva e possente dialettica incentrata su concetti di alto livello intellettuale. Egli parla a lungo, svolgendo una vera e propria conferenza. In questo frattempo - ora me ne rendo conto - il profumo di rose è andato gradatamente trasformandosi in un altro, parimenti intenso, ma dal carattere spiccatamente orientale: un misto di incenso, sandalo, essenze strane, a tratti intercalato da profumo di violette. L'ambiente ne è completamente saturo.
Kempis parla a lungo, poi ci saluta con un fraterno: "Pace a voi".
É ancora la volta della Guida del medium, Dali, che chiude la seduta.
Rifatta la luce, dopo un intervallo di penombra, ci precipitiamo a vedere gli oggetti apportati. Il primo chiamato ha ricevuto - per un motivo ben precisato dall'Entità - un'antica moneta risalente alle guerre puniche: il "victoriatus" . Mia moglie ha tra le mani un meraviglioso, antico ventaglio di delicatissima trina, fragile come una tela di ragno, con sottili ricami, cosparso di "paillettes" annerite dal tempo, le stecche laterali di avorio con fregi laterali anch'essi anneriti, qualche smagliatura in basso, dove le stecche si imperniano.
Gli "apporti" vengono fotografati per la documentazione; trovo giusto che si operi con tale rigore scientifico.
Ci sentiamo in una condizione di spirito esaltante, mai provata. Vorremmo fermare il "fotogramma" di questo momento, per non dimenticare la meravigliosa esperienza che già ci sembra sognata. Ma il profumo di rose che risentiamo anche in macchina, durante il ritorno all'albergo, a tratti, a palpiti quasi, ci rammenta che sogno non è stato, bensì una inconsueta, vivente, preziosa realtà.