Lettera aperta a...Pindemonte 

Tratto dal libro "Oltre l'illusione" - Edizioni Mediterranee

L'immaginazione

Quando Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre dopo aver condannato l'intero genere umano alla fatica e al dolore, fu colto dal dubbio di essere stato un tantino severo e pensò di rimediare facendo agli uomini un dono. Egli disse: "Quando i giorni vi attenderanno l'uno dopo l'altro con il loro carico di fatica e di monotonia, quando umiliati dai potenti sarete costretti a servirli, ad imbandire le loro tavole cibandovi delle briciole che da esse cadranno, quando quando chinerete la testa nella prona condiscendenza di chi può permettersi solo di assentire, quando vi percuoteranno e voi dovrete sorridere perché non potrete fare altro, ecco allora io vi manderò in soccorso l'immaginazione". Immaginazione! Magica facoltà. E' il sale della Terra, il colore del mondo. Che cos'è la vita senza l'immaginazione? Una realtà senza poesia, un sonno senza sogni, la morte.

Chi potrebbe sopportare una vita di fatica e di stenti se non potesse immaginare di essere un Re? Chi resisterebbe alle situazioni più disperate e senza via d'uscita, se non potesse evadere sul filo della fantasia con l'immaginazione? Eccola l'amica dell'uomo, colei che lo riscatta da un'esistenza brutale e lo cinge del serto dei poeti! E' lei che abbellisce la vita, lei che nutre l'arte e crea le civiltà, perché è potere creativo. Che cos'è il genio se non immaginazione controllata dalla ragione? Gli uomini privi di immaginazione non compiono mai nulla di bello perché non sanno andare oltre la pochezza del loro essere.

Ma tanta benedizione non poteva essere data all'uomo se non avesse potuto trasformarsi in una droga pericolosa. L'immaginazione è come una lente che ingigantisce la visione di chi vi guarda attraverso; se la si usa abitualmente non si sa più distinguere la realtà concreta dalla fantasia. E chi l'adopera senza controllo, è come se cavalcasse un indomito cavallo senza redini e speroni. Tutto ciò che essa immagina lo crea e ciò che è creato esiste anche se solo nella mente. In questo modo rende credibile ciò che non lo è e per questo molte delle cosiddette tragedie della gelosia in effetti non sono che tragedie dell'immaginazione.

Se con essa guardate i vostri simili, potete farne dei santi o degli assassini e quando l'associate al richiamo sessuale che qualcuno esercita su di voi, cadete perdutamente innamorati.

Chi può dire la vera grandezza di Carlo Magno o di Giulio Cesare? I divi divengono idolatrati quando riescono a colpire l'immaginazione delle folle.

Immaginare è sinonimo d'inventare ed inventare può voler dire ideare o mentire. Qual è la regola esatta per usare l'immaginazione? L'immaginazione non va adoperata nei confronti dei propri simili né delle relazioni che con essi si hanno perché potrebbe trarre in inganno: ma è preziosa nella comprensione della realtà.

Sì, perché l'immaginazione non appartiene alla fantasia, ha fini pratici. L'animale che trova sbarrata la strada che lo conduce al cibo, muore di fame se non immagina un percorso diverso. Quale delle Scienze applicate e perfino delle scoperte scientifiche non dobbiamo all'immaginazione? Voi vivete in un'epoca di grande progresso scientifico, eppure siete dei rinunciatari nei confronti dell'immaginazione. La creatività dell'uomo

medio di questa civiltà sta nel seguire la moda, nell'imitare le azioni altrui; perfino il lavoro non è che una ripetizione meccanica di operazioni che nulla lascia all'inventiva del singolo.

Beati coloro che possono abbellire la loro esistenza con qualcosa che viene da loro stessi, dalla loro creatività intesa non come operosità ma come inventiva! Tuttavia molte volte anche chi ha questa possibilità non la mente in atto proprio per mancanza d'immaginazione. L'immaginazione è una facoltà superiore della mente che vi aiuta ad ipotizzare una realtà nella quale i fatti che accadono nel mondo che vi circonda trovano una logica collocazione, ma soprattutto una convincente spiegazione. Una siffatta realtà è sempre stata ipotizzata, ma nessuno ha mai saputo vederla nella sua interezza perché nessuno ha mai saputo immaginare nella misura necessaria.

Quando noi vi parliamo di questa Verità da noi conosciuta per esperienza diretta, contiamo sulla vostra immaginazione. Questa sola può essere mediatrice di un colloquio fra noi e voi.

Mediatrice della comprensione del mondo nel quale vivere, mondo in cui nulla veramente è come appare. Noi stimoliamo la vostra immaginazione, ma questo non significa che vi invitiamo a fantasticare. Fantasticare è cavalcare l'ippogrifo dei poeti senza tener conto dell'orientamento. Immaginare è congetturare, ideare, partendo da dati concreti. Il vostro mondo non è che immaginazione della realtà che vi circonda, perfino la visione ottica è immaginazione. Voi ricostruite nella vostra mente gli oggetti con l'immaginazione. Senza l'immaginazione, la percezione degli stimoli luminosi non si tradurrebbe in immagini e non vi sarebbe comunicazione a meno che non vi fosse "comunione".

Attraverso all'immaginazione voi vedete. Le immagini, dal cervello fisico, passano al corpo astrale, da qui nella mente in cui sono ricostruite con l'immaginazione: da qui la comunicazione. Dal grossolano al sottile, dunque.

Mentre con l'intuizione la via è opposta. Nell'intuizione è la comunione della parte più sottile del vostro essere con una realtà che vi dà la consapevolezza di essa.

Se dunque noi dobbiamo parlare dell'esistenza successiva a quella attuale, noi dobbiamo parlare di intuizione. Ma solo un uso controllato e ragionevole dell'immaginazione può aprirci a questa esistenza successiva.

E con questo - avendo detto la cosa per voi più importante - posso terminare il mio panegirico sull'immaginazione.

 

 

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