Articolo apparso sul N.293 del "Giornale dei Misteri" Marzo 96
Uno dei fenomeni che accompagnava costantemente la trance a incorporazione di Roberto Setti, ma che si manifestava in varie occasioni anche in assenza di trance, era quello dei profumi: infatti, ognuna delle Guide che volta a volta interveniva nel corso della seduta era preannunciata da un particolare profumo che inondava l'ambiente. Così, un intenso profumo di violette avvisava del manifestarsi di Dali, Guida spirituale della cerchia, il quale usava aprire e chiudere gli incontri; una fragranza di rose accompagnava la manifestazione di Teresa, la più mistica delle Voci; un essenza orientale, forse di sandalo, annunciava la presenza di Kempis, rigoroso nell'esposizione logica e capace di commoventi slanci mistici; un altro odore che regolarmente occupava l'ambiente durante la formazione degli apporti era quello di ozono; in speciali occasioni, quando avvenivano fenomeni desueti e particolarmente significativi, oppure porgeva il suo insegnamento una Voce mai intervenuta prima, l'aria veniva saturata da effluvi i più vani, o da fragranze di ulivo, o da aromi d'incenso, o di giglio, e sempre con una intensità che nessuna serra può vantare. L'aspetto inspiegabile di questa manifestazione olfattiva è descritto qui di seguito nella relazione di una seduta redatta dal neuropsichiatra dott. Luigi Lapi: "... varie entità si sono presentate con comparsa di odori, e si deve notare che un odore si annullava con la comparsa di un altro. Gli odori sono stati tutti del tipo cosiddetto "dolce" e con il carattere di un'intensità particolare. Ora, essendo l'odore dovuto a sostanze volatili capaci di solubilizzarsi a livello delle cellule olfattive della parte alta del naso, esse avrebbero dovuto "saturare l'ambiente" e quindi i vari odori avrebbero dovuto mescolarsi tra loro, anziché sostituirsi l'uno all'altro. Il secondo fatto importante è stato il persistere nel tempo dell'ultimo profumo, molto intenso, che ha impregnato i miei abiti e le mie mani, tanto che a due giorni di distanza, in un altro luogo, questo odore era ancora ben percettibile ed è stato sentito da alcuni miei collaboratori i quali non erano presenti alla seduta. si deve quindi escludere anche la possibilità di una allucinazione collettiva dei presenti alla seduta...". Per quanto riguarda l'odore di ozono ecco quanto affermabrevemente il fisico dott. Alfredo Ferraro: "... con la luminescenza si produceva un forte odore di ozono... durante i miei studi universitari ho molto operato con apparecchiature elettriche, e quell'effluvio ben lo ricordo. E ho pure presente l'ingombro dei dispositivi producenti ozono, ovvero ossigeno triatomico che non può essere ottenuto per via chimica...", e tantomeno in un normalissimo salotto affollato di gente. Non di rado accadeva il prodursi di questo fenomeno anche al di fuori delle sedute, quando Roberto Setti non era in trance, magari mentre svolgeva le sue normali mansioni lavorative, e allora il suo ufficio si saturava di profumo con meraviglia dei suoi colleghi (tutti all'oscuro dei suoi poteri) e con suo grande imbarazzo. Altre volte, gli stessi frequentatori delle sedute si ritrovavano avvolti in fragranze di rose o violette in assenza di Roberto Setti, nelle proprie abitazioni, per strada, in un letto d'ospedale, ma sempre volendo significare qualcosa, un conforto, il segno di una presenza, un segnale rasserenante; in questi casi il profumo era percepito da tutti i presenti e provocava sorpresa e stupore per la sua intensità, per la freschezza, per la sua comparsa improvvisa e inspiegabile. Accadeva inoltre che certi "doni" prodotti durante una seduta profumassero intensamente e mantenessero intatto e fresco il profumo per molte settimane a seguire. |