Il fenomeno per eccellenza e stato l'apporto,
ovvero
la materializzazione tra le mani del medium o nel luogo dove avviene la
seduta, di un qualcosa, generalmente un oggetto, che non era presente prima
nella stanza e che può essere "prelevato"mediante una smaterializzazione in
uno spazio-tempo diverso da quello della seduta e quindi rimaterializzato
all'interno della cerchia, o può essere invece costruito appositamente
per l'occasione.
Nel caso di Roberto Setti, a presiedere ai vari fenomeni
era generalmente la Guida fisica del Cerchio, ovvero Michel, il quale accompagnava
le varie materializzazioni con pochi cenni esplicativi, talvolta semplicemente
chiamando a se colui al quale era destinato in dono l'apporto, altre volte
rivelando succintamente le meccaniche del fenomeno e introducendo elementi
di chiarezza sulla formazione atomica e subatomica della materia, con questo
anticipando di molti anni le successive scoperte della moderna fisica di
quark, particelle, corpuscoli, quanti, etc..
Michel spiega cosi come la
materia condotta allo stato di energia possa essere ricombinata quale era
utiiizzando una sorta di intelaiatura astrale che ogni oggetto possiede
e che permane anche dopo la sua
smaterializzazione, sulla quale intelaiatura
vanno poi riamalgamate le particelle atomiche e subatomiche, fino a modellarle
di nuovo nella forma che l'oggetto aveva; oppure in quella forma che si
desidera ottenere e per la quale va predisposta una apposita intelaiatura.
Da una relazione del fisico dott. Alfredo Ferraro, più volte intervenuto
alle sedute del Cerchio Firenze 77: "...rivolsi la seguente domanda
mentale
alla Guida fisica: "Ammesso che nelle manifestozioni implicanti
smaterializzazione e rimaterializzazione, la materia divenga energia, dove
viene immagazzinata l'informazione della forma.?... Se si fonde una moneta,
essa non si puo piu riottenere se non se ne e conservato lo stampo. E mai
possibile che la materia divenga energia e poi ancora materia, senza un
"quid" che la riconformi quale era...." Ecco il riscontro della Guida fisica
alla mia domanda solo pensata: "... possiamo dire a livello atomico, un...
come chiamarlo... un'armatura... una intessitura... ecco, quando noi apportiamo
un oggetto, dobbiamo su questa intessitura riportare la materia che prima
abbiamo smaterializzato. Adesso questo oggetto ha la sua armatura... ".
La produzione di apporti durante le sedute del Cerchio
fiorentino e stata per molti anni a dir poco frequente nella cadenza degli
incontri, ma negli ultimi dieci anni di vita di Roberto Setti era diventata
addirittura una consuetudine che scandiva con regolarità lo svolgersi
delle riunioni; ed anzi, con la vorticosa accelerazione dell'Insegnamento
negli ultimi anni, parve accrescersi anche l'importanza delle materializzazioni;
ad esempio, se nei primi anni, pure occasionalmente in presenza di apporti
di un certo rilievo e valore, gli oggetti materializzati erano perlopiù
significativi affettivamente per colui al quale erano destinati (e si poteva
trattare di un vecchio orologio regalato al figlio prima che questi partisse
per la guerra del '15-'18 e smarrito nella z ona di Caporetto 50 anni prima;
oppure del bottone di un'alta uniforme militare del padre trapassato, gia
ufficiale dei Carabinieri; o ancora di una medaglietta commemorativa acquistata
anni prima in una occasione particolare insieme alla fidanzata, poi prematuramente
scomparsa, e cosi via...), in quell'ultimo lungo periodo gli apporti avevano,
oltre che la consueta significanza affettiva, anche per un intrinseco valore
non solo per i materiali di cui erano composti, ma soprattutto per la rarità
dell'oggetto, o per la sua antichità, o per la sua raffinata lavorazione.
Si poteva trattare di un frammento di codice miniato, di una coppetta cinese
in porcellana della dinastia Tang, di un ex-voto d'argento bulinato, di
una spilla in oro o in madreperla, di una reliquia in filigrana e pietre,
di un raffinato cammeo, di una miniatura incorniciata in filigrana d'argento,
di un pendaglio in oro e pietre, di un cucchiaino d'argento con rose a
sbalzo sul manico, in preziosi delle piu varie forme e grandezze, spesso
realizzati in epoche storiche e aree geografiche lontane.
Queste materializzazioni potevano avvenire tramite un
processo lento di manipolazione di una sostanza luminescente, tale da poter
essere largamente constatato dai presenti, tra i quali vi era spesso un
osservatore studioso di fenomeni parapsicologici, o un fisico, o un ricercatore
scientifico; in alcuni casi l'oggetto veniva consegnato non del tutto formato
all'interessato, il quale ne sentiva completare la formazione tra le proprie
mani; in altri casi l'oggetto poteva completarsi nei giorni successivi
con l'aggiunta di intere parti.
Dalla relazione di una seduta redatta dall'ing. Silvio
Viezzoli: "... pur essendo la stanza al buio, le mani del medium emanavano
la luce necessaria per vedere materializzarsi l'oggetto a poco a poco...
una materia fluida gli si dipanava tra le dita, fuoriuscendo in lingue
luminescenti ed emananti odore di ozono... Ia sostanza fluida si faceva
sempre piu consistente, mentre la Guida spiegava: "Sto rivestendo di materia
l'intelaiatura fissa astrale che ogni oggetto possiede: adesso e trasparente,
vedete?". Infatti l'oggetto, simile a un piccolo sasso, appariva come
di onice luminescente, di colore tra il verde e l’azzurro pallido…l’apporto
prendeva corpo e si delineava, delimitato da una linea nera tra la massa
luminescente che componeva l’oggetto e le luminosità emananti dalle
mani del medium. Le fasi della materializzazione sono durate più
di dieci minuti. Quando l'apporto e stato consegnato era ancora luminoso
e la persona che l'ha ricevuto tra le mani ne ha percepito il "pulsare".
E' una graziosa scatola rotondeggiante a forma d conchiglia, in porcellana
bianca con trasparenze azzurrine. Porta la data 1785 e la scritta "Vive
le Roi"; vi è disegnato il giglio di Francia, una corona gentilizia
ed alcune volute di ornamento. E’ chiusa con una delicata cerniera metallica
un po'annerita...".
Gli oggetti pervenuti con questo tipo di materializzazione,
mantenevano sempre per circa mezz'ora un nucleo luminoso nel centro. Un'altra
modalità con la quale potevano avvenire gli apporti era l'improvvisa
materializzazione dell’oggetto in un punto qualsiasi della stanza o con
la sua caduta dall'alto. In questo caso avveniva talvolta che, cadendo
nel buio, l'oggetto trascinasse una scia luminosa nell'aria visibile ai
presenti; inoltre, nell'urto sul pavimento, di cui tutti avvertivano il
rumore, gli oggetti, per pesanti o delicati che fossero, non riportavano
alcun danno; sempre con caduta dell'oggetto, materializzato nella parte
alta della stanza, vi sono stati apporti realizzati a luce accesa come
nel caso descritto dall'ing. Viezzoli:
·... Mentre sulle mani
del medium sono ben visibili le luminescenze, per ordine della Guida fisica,
viene accesa la luce al centro della stanza: il medium è seduto
sulla poltrona, il busto piegato in avanti, ginocchia e piedi uniti, i
gomiti appoggiati alle ginocchia e le mani, protese in avanti, ci vengono
mostrate aperte con le dita leggermente divaricate. Dove un
attimo prima,
col buio, era visibile la luminescenza, ora, alla luce, non riesco a scorgere
niente. Poi le mani, senza serrarsi, lasciano trasparire uno stato di tensione,
come se stessero per afferrare saldamente qualcosa...
Il
fatto
di essere seduto lontano dal medium, mi consente di avere un'ampia visuale,
così da abbracciare quasi per intero il gruppo dei partecipanti
e l'ambiente. Improvvisamente odo un leggero sfrigolio in alto: subito
sotto la calotta di vetro del lampadario scorgo una breve scia verticale
della lunghezza di circa dieci centimetri: potrebbe essere polvere di alluminio
se la sua caduta non fosse così rapida: un attimo dopo il silenzio
è rotto dal suono metallico come di una monetina che cade a terra
{altri partecipanti hanno addirittura osservato l'oggetto in formazione
al di sopra del lampadario). Più tardi vedrò che l'apporto
è costituito da una barretta piegata a forma di cuore di metallo
bianco con una sottile striscia di smalto verde; nel punto più largo
misura circa due centimetri e mezzo...".
Nell'identico modo fu prodotto l'apporto di una moneta
della dinastia provenzale dei conti Thibault, della contea di Provins,
coniata intorno al 1100. La moneta, detta "denaro", e nella lega conosciuta
in Francia come "lega Billon". Altro apporto a luce accesa con tutti i
componenti del cerchio seduti intorno al medium e tutti con le mani
in catena, fu un dono per i presenti: si trattava di un lavoro a sbalzo
del 1600, costituito di una placca di bronzo dorato, di forma ovale, della
dimensione di ben diciassette centimetri per tredici: la lavorazione in
rilievo raffigura dei corpi umani in mezzo alle fiamme che si protendono
a ricevere l'acqua versata da un calice sorretto da un angelo che si libra
sopra di loro. In più occasioni, per dare prova della formazione
dell’oggetto in un punto della stanza, veniva fatta accendere a più
riprese la luce e gli astanti potevano verificare le varie fasi di formazione
dell'oggetto, prima mancante di qualche sua parte e poi via via sempre
più completo. Quindi, più e più modalità per il medesimo
fenomeno
adattandosi alle esigenze del caso o dei presenti, così che sempre
gli apporti fossero significativi per chi li riceveva in dono e al contempo,
in presenza di veri ricercatori scevri da pregiudizi e disposti con animo
franco all'osservazione del fenomeno, risultassero ampiamente soddisfacenti
e totalmente credibili e convincenti.
Testimoniare qui tutti gli apporti avvenuti per il
tramite di Roberto Setti occuperebbe pagine intere, se si considera la
quasi regolarità dell'apporto per ogni seduta e la quantità delle
sedute, anche volendo prendere in considerazione solo quelle avvenute nel
corso degli ultimi dieci anni, dal '73 ai primi dell'84; ma ci preme ricordare
che per tanti doni e tanta meraviglia, di gran lunga enormemente superiore
al già cospicuo valore materiale delle decine e decine di apporti
regalati a tanti amici (come pure a molti sconosciuti, magari intervenuti
per un'unica volta alle sedute del Cerchio Firenze 77) mai e stato chiesto
denaro! Mai sono circolati soldi ed anzi sono state decisamente respinte
tutte le offerte pervenute, talora molto generose, e scaturite sempre da
un moto di amore e di gratitudine per i doni e per le emozioni vissute;
mai sono state fatte richieste di alcun genere a chi interveniva o poste
condizioni se non quell'unica di predisporsi con animo sereno e intenti
limpidi alla straordinaria esperienza che gli veniva offerta. |