« I fenomeni verificatisi nel corso della seduta
del 14 maggio 1977 sono stati numerosi, ed io li ho potuti seguire con
particolare attenzione essendo alla destra del medium, tenendo il suo polso
destro con la mia mano sinistra. Li esporrò in base al loro tipo
anziché in ordine cronologico.
Profumi: varie entità si sono presentate con
comparsa di odori, e si deve notare - cosa importante - che un odore si
annullava con la comparsa di un altro. Gli odori sono stati tutti del tipo
cosiddetto "dolce", non ben identificabili da me che non sono preparato
in questa materia, ma con il carattere di un'intensità particolare.
Ora essendo l'odore dovuto a sostanze volatili capaci di solubilizzarsi
a livello delle cellule olfattive della parte alta del naso, esse avrebbero
dovuto "saturare l'ambiente" e quindi i vari odori avrebbero dovuto mescersi
tra loro, anziché sostituirsi l'un l'altro. Il secondo fatto importante
- che in parte contraddice la precedente osservazione - è stato
il persistere nel tempo dell'ultimo profumo, molto dolce e molto intenso
che ha impregnato i miei abiti e le mie mani (specialmente la sinistra),
tanto che era ancora ben percettibile il lunedì successivo, ed è
stato sentito dai presenti alla seduta sperimentale di parapsicologia,
che io tengo settimanalmente al mio studio. Devesi quindi escludere il
fatto di un'allucinazione collettiva.
Apporti: l'apporto più significativo è
stato di un cammeo che ho visto formarsi a poco a poco nelle mani del medium;
come ho detto ero alla destra di lui, e gli tenevo saldamente il polso
destro con la mano sinistra. A un certo punto le mani di lui hanno cominciato
a emettere una sorta di luminescenza azzurro-verde con i caratteri della
fosforescenza, ma con la caratteristica di scivolare sulle dita come qualche
cosa di vivo (a tratti anche sulle mie mani comparivano lievi punti luminosi
della stessa natura).
La prima immagine che ricordo dell'oggetto aveva
una forma grossolanamente nummolare, della grandezza di circa sette-otto
millimetri, senza alcun elemento sulla superficie. Man mano che veniva
manipolata la sua luminosità aumentava, e così il suo diametro
apparente; dava l'impressione di essere una moneta che però andava
accrescendosi via via, fino ad assumere un andamento ovolare e fino alla
comparsa di un profilo femminile; Alla luce si è visto trattarsi
di un cammeo.
Il secondo apporto è stato di petali di rosa e di
due boccioli di rosa; mentre il medium era in levitazione, si è
sentita distintamente una sorta di grandinata, come se tanti fagioli venissero
lanciati nella stanza.
Accesa la luce, si è constatato come il pavimento
fosse cosparso di petali bianco-rosa, qualcuno di un rosa tendente al rosso,
in buono stato di conservazione come se fossero stati staccati pochi minuti
prima. Si noti che il rumore prodotto da petali di rosa cadenti da un'altezza
presumibile di tre metri, è tanto lieve da non poter essere percepito
chiaramente dalle trenta persone presenti; inoltre la stanza non presenta
doti di acusticità particolarmente spiccate, e i suoni vengono inoltre
smorzati dalla presenza degli ostacoli fisici presenti. Quindi, l'apporto
in sé è stato accompagnato da un'impres-sione acustica secondaria
non legata all'oggetto apportato, ma facente parte di quel sottofondo sonoro
nel quale si manifestano le voci. Del resto, nella precedente seduta vi
era stata una grandinata di foglie di olivo, contrassegnata da un rumore
molto intenso come se realmente si trattasse di grandine.
Levitazione: come ho detto, tenevo saldamente il polso
del medium con la mano sinistra a circa due centimetri dal polso vero e
proprio in senso prossimale: i nostri avambracci quindi convergevano con
un angolo valutabile in circa venti gradi; ad un tratto, ho sentito che
l'avambraccio di lui si alzava e, rimanendo io seduto, l'angolo di convergenza
si è rapidamente aperto fino ad oltre i 90 gradi.
Ho seguito l'elevazione
fino a che ho dovuto lasciare la presa pur essendo sulle punte dei piedi:
il fenomeno si è verificato vertical-mente, senza alcun altro spostamento.
Dopo il distacco, si è avuta l'impressione che il medium girasse
per la stanza all'altezza del soffitto, senza urtare - si badi bene - contro
il microfono sospeso sulla poltrona e senza battere nel lampadario appeso
in mezzo alla stanza.
Infine vi è stato un rumore di caduta come
se il medium fosse precipitato (forse sulle natiche) da un'altezza di forse
un metro: la caduta per quanto rumorosa non sembra aver prodotto con-seguenze
(neppure il risveglio dallo stato di allo-coscienza). Al termine della
seduta il medium era in ordine e mostrava soltanto tracce di sudorazione
alle ascelle. Il fenomeno del non urtare contro gli ostacoli presenti potrebbe
fare supporre anche a uno stato di smaterializzazione; un controllo sarebbe
possibile, tendendo attraverso la stanza dei sottili fili in direzioni
incrociate.
Fra l'altro, l'eventuale smaterializzazione sembra essere
contrastata dal fatto che il braccio era ben solido e materico anche
quando il corpo avrebbe dovuto attraversare l'ostacolo del microfono ».
|