(Estratto
dal libro "Dai mondi invisibili" - Edizioni
Mediterranee)
Dalle notizie
che ci sono pervenute fino dai tempi più antichi,
sappiamo che l'uomo definì il mondo in: visibile e
non visibile.
Contemporanea
di questa definizione è la presunta ubicazione
dell'invisibile che ancora oggi molti ritengono
esistere in qualche zona dell'universo fisico. Un
poco più evoluta è la convinzione che l'invisibile
non appartenga al mondo materiale; comunque, un
interrogativo rimane sempre: che cosa esiste oltre
quello che si percepisce e si controlla?
L'uomo
percepisce limitatamente alla gamma di ricezione dei
suoi sensi; con speciali apparecchiature, può
indovinare l'esistenza di qualcos'altro, che però
appartiene sempre alla ragione dell'universo
definita fisica.
Ma oltre
questo? Avete ridotto ai minimi termini la materia;
farete altre scoperte proseguendo nelle ricerche,
non troverete un ostacolo quale il "nulla". Avete
scoperto che il grandissimo numero di sostanze è il
risultato di un numero assai minore di elementi:
avete osservato che gli elementi e le sostanze sono:
solidi, liquidi o gassosi; avete scoperto che gli
elementi sono il prodotto di un certo numero di
cariche o particelle; scoprirete anche che queste
cariche o particelle stanno all'elemento ultimo del
piano fisico, come una sostanza sta a un atomo; in
altre parole, scoprirete una unità base dalla quale
procedono: cariche, elementi, sostanze.
Quando farete
questa scoperta dell'elemento ultimo o primo piano
fisico, comprenderete che, oltre a quello,
esiste ancora
qualcosa; ma le vostre scoperte si fermeranno, se
voi userete apparecchi come mezzi di indagine.
Infatti quel «qualcosa» non appartiene più al mondo
fisico.
Facciamo
alcune considerazioni: in natura esistono moltissime
sostanze, prendiamone una comune: il sale.
Domandiamo alla chimica che cosa è il sale: cloro e
sodio combinati danno il sale. La sostanza detta
comunemente sale è la combinazione degli elementi
cloro e sodio. In teoria, prendendo un cristallo di
sale lo possiamo frantumare fino ad arrivare ad una
infinitesima parte, oltre la quale lo scinderemmo
nei suoi elementi costituenti, cioè non avremmo più
sale, ma avremmo cloro e sodio separati. I chimici
chiamano questi ultimi "elementi" mentre noi li
consideriamo come "sostanze" perché anch'esse sono
il risultato di altri elementi.
Infatti,
recentemente la vostra scienza ha stabilito che
gli elementi sono il prodotto dl un certo numero di
particelle, che varia da elemento, da voi chiamate:
elettroni, protoni, neutroni e via dicendo.
A sua volta,
un elettrone differisce da un protone per un numero
diverso di altre particelle, e così via, fino ad
arrivare complessivamente a sette suddivisioni.
La settima è definita da noi: unità elementare del
piano fisico, ed è la stessa per tutti gli elementi.
Così come nel
Cosmo il piano spirituale è lo stesso per tutti gli
Universi manifestati, nel piano fisico vi è una
unità base (legge di analogia) ma questa unità
base è anch'essa suscettibile di disintegrazione,
dalla quale risulterebbero sostanze di un mondo che
non è più il fisico e che è definito da noi
"astrale" il quale ha anch'esso i suoi solidi, i
suoi liquidi, i suoi gas, eccetera.
Però, vista la
differenza che esiste fra le prime tre classi di
densità materiale del piano fisico e le rimanenti
quattro, noi possiamo definire o considerare il
piano fisico in: eterico e denso. Ma non possiamo
dilungarci in queste considerazioni o in altri
particolari, e pensate che noi guardiamo
esclusivamente la materia del piano fisico:
immaginate poi se noi prendessimo in esame i veicoli
(i corpi fisici) mentre vogliamo accennarvi, sia
pure brevemente, anche agli altri piani di
esistenza, nei quali voi un giorno vivrete
coscientemente.
«Piano di
esistenza» è da noi definita una regione
dell'universo, i cui materiali e le cui materie sono
derivate da una classe particolare di unità
elementari; quindi «piano « è una divisione di
natura e non di spazio.
Tutti i piani
di esistenza sono attorno a voi. Entro la materia
stessa è il mondo degli spiriti. Immense meraviglie
vi circondano, ma di tutto questo non siete consci.
Per ogni piano di esistenza l'individuo ha dei
veicoli e, per ogni veicolo o corpo, dei sensi; ma
dove i sensi sono sopiti, la coscienza non lavora.
Ecco perché voi non percepite molto di più, di
quanto non rientri nel ristretto campo percettivo
dei vostri sensi fisici.
La più
grossolana materia che non appartenga al piano
fisico, è su un mondo da noi definito «astrale» il
quale ha anch'esso i suoi solidi, i suoi liquidi, i
suoi
gas, i suoi
eteri, anche se questi sono immensamente più sottili
di quelli del piano fisico. Se vasto e vario è il
piano fisico, così e più ancora sono gli altri;
sette sono quindi le densità materiali del piano
astrale. La natura ripete di piano in piano, nei
suoi ritmi, gli stessi metodi. Il mondo astrale è
molto simile a quello fisico, anche perché
moltissimi veicoli astrali ricalcano esattamente
quelli fisici. Qui non esiste materia opaca, ma ogni
oggetto ha una lucentezza ed un colore particolare.
Se alcuno, nel
piano fisico, di dati somatici, è capace di
comprendere l'anima di una creatura, con molta più
facilità questo avviene nel piano astrale dove, non
solo si capisce l'elevatura di una creatura, ma si
può anche comprendere il sentimento del momento.
Naturalmente, questo non riesce subito facile a
tutti, anche perché quanto si osserva cambia
repentinamente nel colore e nei contorni. Come nel
mondo fisico v'è un'atmosfera, nel mondo astrale v'è
qualcosa di simile che è da noi chiamata «essenza».
Questa essenza ha la particolarità di prendere forma
e colore sotto l'impulso dei vostri pensieri.
Queste forme sussistono e sono così dette «forme
pensiero» le quali hanno più o meno lunga vita
secondo che il pensiero sia più o meno intenso, poi
lentamente si dissolvono.
Che dire degli
abitatori del piano astrale? Ve ne sono moltissimi.
Dagli spiriti elementari e costruttori della natura,
dai veicoli di individui incarnati o disincarnati,
ve ne sono di tutte le specie: socievoli e
scontrosi, timidi e feroci, gentili e scortesi,
moltissimi.
Un individuo
che viva coscientemente nel piano astrale, vede
tutto questo e ha davanti a sé un mondo vastissimo
e meraviglioso. Ora, come il vostro corpo fisico ha
dei sensi, similmente l'astrale ha i suoi. Questi
sensi sono detti anche "centri" i quali, sviluppati,
danno non solamente la visione di quanto circonda il
veicolo astrale di una creatura, ma danno anche la
consapevolezza.
Naturalmente,
però, colui che ha i sensi del corpo astrale
sviluppati, generalmente è un individuo evoluto, un
individuo che può agire indipendentemente dal corpo
fisico.
E' comune
convinzione che l'uomo dopo aver lasciato il suo
corpo fisico, la sua veste, veda tutto con
chiarezza; non è giusto e non è esatto per tutti.
Solo coloro che vivono coscientemente possono avere
un'ampia visione; per gli altri si ha una maggiore
consapevolezza, raggiunta piuttosto da un esame di
coscienza e da una purificazione che da altro.
Il veicolo
astrale di un individuo è quel corpo che trasforma
quanto proviene dal mondo fisico, o dall'astrale
stesso, in sensazioni trasmesse alla mente che
le raccoglie e le cataloga. Ciascuno, secondo la
natura dei propri pensieri, costruisce il proprio
corpo astrale, così come certi esercizi fisici
sviluppano alcuni muscoli piuttosto che altri. La
particolare natura del corpo astrale derivante da
questo, fa sì che l'individuo abbia più intense e
più gradite certe sensazioni piuttosto che altre e,
naturalmente, desideri quelle; in altre parole
l'anima umana – secondo l'evoluzione dell'individuo
- dirige l'attività dei suoi veicoli inferiori
verso determinati campi che le procurino esperienze
necessarie al fine di evolvere.
Dopo un
periodo di tempo di circa 36 ore da che il veicolo
fisico ha cessato di vivere, l'individuo
l'abbandona definitivamente e sosta nel piano
astrale più o meno lungamente, in attesa che il suo
corpo astrale si disintegri. Che cos'è che determina
questa attesa?
Essa
corrisponde alla purificazione dell'anima dopo la
morte, descritta in vario modo da ogni religione.
L'attesa è
determinata da una particolare natura del corpo
astrale: se l'uomo in vita ha avuto dei desideri che
lo facevano rassomigliare piuttosto ad un animale
che ad un uomo, avrà il suo corpo astrale formato
dalla materia più densa, la quale è lenta nel
decomporsi.
Ogni corpo
astrale è formato con la materia dell'omonimo piano
nelle sue sette densità. Ora, dopo il trapasso, il
corpo astrale diviene un insieme di sette gusci
concentrici i quali, iniziando da quelli di materia
più densa e successivamente in ordine gli altri, si
decompongono.
Ogni
decomposizione è accompagnata da un
particolare stato di coscienza, derivante dall'esame
dei desideri avuti, propri di quella materia della
quale è composto il guscio che si sta scomponendo.
Come il vostro corpo fisico nella putrefazione è
aiutato da certi agenti esterni, così l'astrale in
questo disfacimento può essere aiutato, producendo
così una sollecitazione nella disintegrazione.
Ogni anima
evoluta si trattiene brevemente nel piano astrale e
queste purificazioni non sono seguite dall'anima, ma
essa cade in un lieve torpore.
Le altre
anime, invece, o rivivono colpe commesse, oppure con
la materia di questo piano si creano un mondo
fittizio per cullare desideri insoddisfatti, finché
, stanche e saziate dai loro sogni e disintegrato
completamente il corpo astrale, l'anima si trova
sulle soglie del piano successivo a questo: "il
mentale" che, prima di allora, essa non aveva mai
immaginato che esistesse.
Quanto è stato
detto a proposito della materia astrale, può essere
ripetuto per la materia del piano mentale. La legge
di analogia, aiuta l'uomo a comprendere
l'architettura di quelle regioni nelle quali non
vive coscientemente. Così il piano mentale, nella
sua immensa sottigliezza di materia, ha sette
suddivisioni stabilite rispetto alla diversa sua
densità.
Una
particolarità che si nota i questo piano è la grande
elasticità delle forme che sono immensamente
più malleabili di quelle del piano astrale. Il
quadro che si presenta a colui che acquista visione
cosciente di questo piano è meraviglioso, sublime!
Forme e colori straordinari, dalle più tenui
sfumature e contrasti più accesi.
In questo
piano, attendono di manifestarsi due classi di
"Spiriti Elementari", i quali cominceranno la loro
opera quando l'umanità avrà fatto un grande passo
nell'evoluzione.
In questo piano soggiornano a
volte anche dei Maestri i quali prendono un corpo
mentale per eseguire una missione particolare. Avere
il proprio corpo mentale organizzato e bene
sviluppato equivale ad avere - come voi dite - un
forte raziocinio. Ora, colui che si trova dinanzi al
quadro meraviglioso, che non può esser descritto con
parole, nota subito una particolarità ed è questa:
come la materia del piano fisico può essere considerata in
densa ed eterica, vista la differenza che esiste fra
le tre suddivisioni inferiori e le quattro
superiori, così la materia del piano mentale ha uno
stesso stacco, diciamo, ed è da noi chiamata:
"regione della forma" e "regione della non forma".
Mi spiego: se
la materia mentale esistesse solo nelle quattro
suddivisioni superiori, diciamo meno dense, gli
impulsi della coscienza individuale, o pensieri, non
creerebbero delle figure ma unicamente dei bagliori,
per cui la comunicazione fra incarnati sarebbe
possibile solo per colore che possono comprendere la
ragione pura, mentre la materia più densa del piano
mentale, sotto gli impulsi della coscienza
individuale, prende delle forme le quali sono
ricevute dal cervello (organo del corpo fisico) e
tradotte in parole, rendendo possibile la
comunicazione sia fra gli incarnati sia fra i
disincarnati.
Ma non poteva
esistere solo materia mentale delle quattro
suddivisioni superiori? Quella detta appartenente
alla "regione della non forma?". Evidentemente no,
se pochi sono i cervelli che possono ricevere tale
genere di pensieri e solo quelli che abbiano avuto
un particolare allenamento. E perché è necessario un
tale lavoro? La più grande barriera che esiste fra
gli uomini è la diversità di evoluzione, ma questa
barriera - in effetti - esiste solo per l'inevoluto,
perché l'evoluto sente e percepisce maggiormente
dell'altro; solo che per farsi comprendere deve
usare un linguaggio che l'altro capisca.
Cristo, per
insegnare agli uomini, prese forma umana.
Quando l'uomo
sarà evoluto, non vi sarà più bisogno di incarnarsi.
Colui che vivesse coscientemente, nel vero senso
della parola, sul piano mentale, ed avesse i sensi
del suo corpo fisico sopiti, cioè mettiamo, fosse
cieco e sordo, vedrebbe ed udrebbe meglio di colui
che avesse vista ed udito.
Allora
possiamo dire che il corpo mentale di un individuo,
è quel corpo che traduce gli impulsi della
coscienza individuale in immagini o bagliori,
secondo la natura di questi impulsi e, queste
immagini o bagliori, sono definiti da voi pensieri i
quali, ricevuti dal cervello fisico, sono tradotti
in parole. Così come possiamo dire che il corpo
fisico è quel veicolo capace di comunicare con i
simili a mezzo di atti o di parole. Ma come il
corpo fisico non è l'individuo stesso, altrettanto
non lo è il mentale. L'individuo è il pensatore,
colui che pensa, e che non va confuso con il veicolo
mentale.
Non si può
tralasciare di dire, sia pure accennando come è
stato fatto per le altre cose, di quella regione del
piano mentale corrispondente ai cieli descritti
dalle religioni. Occorre però ricordare che una
creatura, la quale fosse in questi cieli, non
sarebbe divisa da altre se non da un particolare
stato di coscienza. Tutto è attorno a voi. Un uomo
che avesse vissuto per meritarsi un premio eterno od
avesse dedicato la sua vita ad un ideale, dopo il
trapasso, nel piano della mente, per karma, vede ed
esperimenta l'ideale sognato.
Questo stato
corrisponde quindi ad un senso di appagamento, di
beatitudine. Molte Entità che si presentano in certi
incontri, provengono appunto da questa regione del
mondo mentale. Ecco perché esse descrivono un
«aldilà» simile a quello che credevano esistesse
durante la vita, perché lo stanno sperimentando e
per esse è una cosa reale, non un sogno.
Una volta che
l'individuo, non abbastanza evoluto, abbia cessato
questo suo sogno, si riposa; rivede con chiarezza e
con tranquillità tutte le passate esistenze, ma non
è conscio di quanto avviene attorno a lui, perché
egli è entrato nel piano successivo a quello
mentale, ha abbandonato il suo corpo mentale e si
trova sulle soglie di un piano, nel quale un giorno
vivrà un'immensa indescrivibile beatitudine.
Il piano
akasico è quel piano immediatamente successivo a
quello mentale ed immediatamente precedente a quello
spirituale. Fu emanato dal primo alito di Dio.
E' cosa ardua
parlare di questo piano dove l'individuo che vive
coscientemente è Iniziato o già Maestro. Qui vi è
dualità, ma non separazione; ogni essere qui sente
di appartenere al Tutto, e di essere un'unica cosa
con tutto il resto dell'Emanazione e, nello stesso
tempo, di essere se stesso come mai lo ha provato
prima. Da questo piano si riversano sugli altri
piani di esistenza, un amore sconfinato ed una
comprensione senza limiti.
Questo, quindi
è il piano della "Fratellanza universale", "Dell'Amore",
il piano dove un giorno tutti vivranno
coscientemente, ricordando le amarezze di oggi come
piccole cose, piccole in sé , ma grandi per quello
che hanno prodotto sull'essere umano.
Il corpo
akasico dell'individuo è il corpo formato appunto
dalla materia di questo piano, quel corpo che serba
in sé tutte le esperienze avute nelle varie
incarnazioni; quel corpo che si costituisce man mano
che l'individuo evolve.
Il corpo
mentale è quel corpo che produce l'illusione della
separatività, perché è dell'intelletto la
prerogativa di distinguere l'"io" dal non "io"; ma
questa illusione è necessaria per costituire,
formare l'autocoscienza, in altre parole, il corpo
akasico.
Tre furono le
manifestazioni, le emanazioni dell'Assoluto: la
terza creò il mondo mentale, la seconda il mondo
akasico, la prima il mondo spirituale e questi tre
mondi trovano riferimento nell'individuo. La Trinità
nell'uomo: il corpo mentale o dell'intelligenza, il
corpo akasico o dell'amore, della fratellanza
(perché colui che vive coscientemente nel piano
akasico avverte per la prima volta di essere un
tutto con il resto dell'emanato) e, infine, lo
spirito dell'uomo.
Ma poco
possiamo sapere di questo mondo e del successivo,
perché la nostra coscienza ancora si muove nella
densità materiale dei piani sottostanti. Ci conforta
il pensiero di sapere che i nostri Fratelli Maggiori
ci attendono e ci aiutano in questo nostro sviluppo.
Nessuno immagina che esista un mondo più elevato di
quello che egli conosce, me il sapere che esistono
mondi ancora più elevati, e il solo pensarlo, li
avvicina e fa sì che quelle cose che una volta
sembravano perseguibili solo ai Santi, diventano più
facilmente raggiungibili.
La
suddivisione da noi fatta è più convenzionale che
reale. L'Universo è un tutto inscindibile; ogni
piano di esistenza sta attorno a ognuno,
dall'astrale al mentale, dall'akasico allo
spirituale stesso.
E' utile
ricordare che dicesi piano l'insieme di tutte le
materie che hanno le stesse caratteristiche
fondamentali. La distinzione è quindi condotta in
funzione della diversità delle materie e non da una
diversa ubicazione nello spazio in quanto, del
resto, in ciascun punto del Cosmo esistono tutti i
piani.
L'esistenza
dell'individuo su questi piani non può essere quindi
intesa come uno spostarsi dell'individuo da un piano
all'altro; significa, invece, avere in ciascun piano
un corpo in formazione o in attività.
L'uomo di
media evoluzione, oltre che esistere sul piano
fisico, esiste astralmente, mentalmente ecc., perché
ha u corpo astrale, mentale, ecc. Se mai, si deve
distinguere fra esistenza inconsapevole ed esistenza
consapevole. La prima è quella esistenza che per
poca evoluzione, quindi scarsa capacità dei veicoli,
non dà la visione di quanto circonda i vari corpi;
la seconda, invece dà la visione e la percezione di
quanto accade nei vari piani
in cui sono i
veicoli. Per cui, ad esempio, l'uomo di media
evoluzione esiste consapevolmente nel piano fisico,
inconsapevolmente negli altri piani.
L'esistenza
individuale si svolge in diversi livelli: in modo
consapevole nel piano fisico e in modo inconsapevole
nel piano astrale a livello di sensazione, emozione,
desiderio; nel piano mentale a livello istintivo,
intellettivo e supernormale, per raggiungere -
infine - il livello della piena coscienza
individuale.
Per ogni
attività dei veicoli, un livello di esistenza
raggiunto.
Sette sono i
livelli principali di esistenza nell'uomo:
SCHEMA ILLUSTRATIVO
In questo
schema, occorre rilevare che per incarnazione
intendiamo non solo la vita dell'individuo giunto
allo stadio di evoluzione umana, tanto che abbiamo
scritto, alla sommità di quel settore dello schema,
"i livelli dell'esistenza nell'individuo". Con
"incarnazione", infatti, intendiamo qualunque stadio
dell'evoluzione individuale, giacché incarnazione,
per noi, è quel processo che collega la vita
dell'individuo con una qualunque forma di vita nel
piano fisico. Quindi, per incarnazione intendiamo
anche il collegamento fra la vita dell'individuo e
il processo di cristallizzazione. (La materia che
si cristallizza è, secondo i nostri interlocutori,
la prima e più semplice manifestazione di una vita (N.d.R.).)
Individuo -
pertanto - è anche colui che, per poco sviluppo o
poca evoluzione, ancora non si incarna come uomo, ma
è collegato alla manifestazione di una qualche forma
dei tre regni naturali. |